Disprezzo per l’assemblea rappresentativa, rafforzamento delle posizioni personali. Un Parlamento con maggioranze trasformistiche, controllabili e ricattabili. Un Parlamento indebolito, travolto da scandali bancari, che ha toccato il livello più basso sia come istituzione sia come qualità dei sui membri. Un progressivo deterioramento del sistema parlamentare. Un intero sistema istituzionale messo in crisi e colpito a morte con una situazione economica e sociale difficile, prossimo al default. Correva l’anno 1896. Il Governo era guidato da Crispi e si invocava il “ritorno” ad un sistema costituzionale puro, “ritorniamo allo statuto!” recitava Sonnino. Disordini, tumulti. Il passo successivo le leggi eccezionali di Pelloux, del 1899, con le quali si limitavano le libertà personali, nel nome dell’esigenza di ripristinare l’ordine. E poi ancora: misure restrittive, riforma dell’ordinamento, dei regolamenti con l’intento di impedire alla minoranza di ostacolare l’approvazione delle leggi. E alla fine le elezioni. Perse da Pelloux. Ieri come oggi. O quasi. Se non sapete più a chi rivolgervi potete riprendere l’abitudine di scrivere un biglietto al Scior Carera o Omm de Preja (uomo di pietra). M. Maccarini, Direttore Mipiacewebtv.
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